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Imola. Un monitor defibrillatore di ultima generazione ed ampiamente accessoriato per le emergenze ospedaliere, del valore di circa 9000 euro, è stato consegnato oggi all'Unità Operativa di Cardiologia-Utic dalla Bcc ravennate, forlivese e imolese, rappresentata da Raffaele Mazzanti, (Consigliere e Presidente Comitato Locale Imola), Maurizio Martini (Responsabile Area Commerciale Imola) e Pierino Fabbri, (Preposto Agenzia Imola Centrale).
A ricevere la donazione il direttore generale dell'Ausl di Imola, Andrea Rossi; la Dr.ssa Patrizia Cenni direttore del dipartimento di emergenza accettazione e la dottoressa Rossella Ferrara, medico della UOC di cardiologia e dell'unità di terapia intensiva cardiologica sita in Area critica. Un dono molto importante, quello offerto dalla banca di credito cooperativo locale, perché la presenza di defibrillatori di ultima generazione è fondamentale quando è necessario intervenire con la massima tempestività (e lo strumento acquisito garantisce la miglior tecnologia ma è anche particolarmente maneggevole) ed ottenere un monitoraggio delle condizioni puntuale e preciso che permetta ai medici di valutare momento per momento l'effetto della terapia su un paziente che, in genere, si trova in condizioni cliniche gravemente compromesse. Un device che sarà quindi utilizzato con grande frequenza da un servizio, l'UTIC dell'Ausl di Imola, che nell'ultimo triennio (2015 – 2018) ha effettuato in media 400 ricoveri/anno, prevalentemente per sindromi coronariche acute, con una proporzione crescente di scompenso cardiaco severo ed embolia polmonare.
Come ha sottolineato la dottoressa Ferrara, le malattie cardiovascolari ancora oggi si pongono ai primi posti nelle classifiche delle patologie ad elevata mortalità, nonostante i programmi di prevenzione primaria e generalmente, sono caratterizzate da una fase acuta e da una seconda fase di stabilità o cronica, la prima gestita in ambiente intensivo. Nell'ultimo decennio lo sviluppo tecnologico ha modificato l'essenza della terapia intensiva "coronarica", oggi più propriamente definita "cardiologica" in quanto l'urgenza cardiologica non è certo limitata alla patologia coronarica, che ha massima espressione nell'infarto miocardico acuto, ma si presenta con un ventaglio di manifestazioni cliniche che hanno una prevalenza in crescita anche nella nostra popolazione: embolia polmonare, shock cardiogeno, miocardite acuta, scompenso cardiaco severo, aritmie maligne. L'età media della popolazione è in aumento, in cardiologia è nel 45% dei casi nel range 65 -80 anni, e questo comporta un aumento delle co-morbidità (presente nel 30% circa dei pazienti), che rende più complessa la gestione ed il trattamento della patologia cardiaca.
Una situazione che rende fondamentale l'Utic, che ad Imola è composta da 4 posti letto in Area Critica, punto strategico di snodo tra il Pronto soccorso, da cui accedono prevalentemente i pazienti, e l'Area Degenza e che si caratterizza per il sistema di monitoraggio centralizzato avanzato per le cure intensive e per il personale medico-infermieristico specializzato. Estremamente sentiti, quindi, i ringraziamenti della Direzione generale e dei professionisti del Dea per questo importante strumento che rinnova e migliora la disponibilità tecnologica della terapia intensiva cardiologica aziendale a vantaggio di tutta la comunità locale.
LA BCC ravennate, forlivese e imolese, da parte sua dichiara la propria soddisfazione. “Come Banca locale e del territorio siamo particolarmente contenti di dare il nostro contributo a favore di tutta la collettività con questa apparecchiatura, preziosa e decisiva per salvare vite umane in caso di emergenze di tipo cardiologico”. Così afferma Raffaele Mazzanti, consigliere e presidente del Comitato Locale di Imola dela Bcc.